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Lo sapevi che?

Aggiornamento: 10 feb 2021

Di Margherita Maestripieri


Ecco qua le risposte alle domande più richieste sulle nostre pagine Instagram e Facebook:

  1. Dove finiscono i cinesi quando muoiono?

  2. Il cinese ed il giapponese sono uguali?

1) Una parte di loro una volta anziani ritornano in Cina per godersi la pensione e riprovare l’emozione di vivere nel proprio paese lasciato molti anni prima.

Una buona parte della vecchia generazione invece, prima di morire da l’ordine ai famigliari di farsi cremare, per poi riportare le ceneri in Cina, questo perché?


In cinese c’è un detto a cui i cinesi tengono molto: “落叶归根”, letteralmente significa “le foglie quando cadono ritornano alla radice”, per cui dovunque siano nel mondo una volta terminata la propria vita, sono desiderosi di tornare a casa e di far seppellire le proprie ceneri nella terra dove sono nati.


Le nuove generazioni, ovvero i cinesi che sono nati e cresciuti in Italia ad esempio, possono anche non seguire questa tradizione, alcuni scelgono di essere cremati e sepolti qui.

2)Assolutamente no, l’esempio più classico che mi viene da fare è tra il francese e il tedesco, sono uguali? Per niente.


Il giapponese ha tre alfabeti: Hiragana, katakana e Kanji, ha una struttura grammaticale complessa, dove il verbo ad esempio si trova alla fine della frase (soggetto+ complemento oggetto+ verbo).Il giapponese non ha toni e la fonetica è abbastanza semplice poiché costituita da 5 vocali (a,e,i,o,u) è considerata una lingua agglutinante in cui le parole si costituiscono da una radice.


Il cinese NON ha alcun alfabeto e questa è una delle sue maggiori difficoltà, insieme ai 4 toni che possiede (a seconda del tono diverso cambia anche il significato della parola) e la scrittura è costituita interamente da ideogrammi, mentre la struttura della frase è come la nostra ovvero soggetto + verbo + complemento oggetto.


L’unica cosa che accomuna in minima parte le due lingue è la scrittura: la maggior parte dei Kanji giapponesi ( ideogrammi) derivano dai caratteri cinesi, la diversità sta nella pronuncia, infatti uno stesso kanji in giapponese può avere due letture diverse a seconda dei caratteri che lo precedono.


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